La pandemia
(di Francesco Giannattasio)-
E’ passata l’estate, ci eravamo entusiasmati per aver contenuto il contagio e ne abbiamo subito approfittato per dar corpo a quel bisogno intrinseco di libertà e di gruppo che è dentro l’essere umano.
Ne abbiamo approfittato , senza riflette, sordi ad ogni voce di prudenza, ci siamo recati in vacanze attratti da luoghi di rinomata bellezza , sia nazionali che esteri , avvicinando persone di ogni donde , senza la minima precauzione . La gioventù e non solo si è affollata nelle discoteche ed in ogni luogo di convergenza per far parte all’agognato divertimento. Alcuni,esagitati, hanno perfino rincorso tali ritrovi rivisitandoli, contribuendo non poco alla diffusione del contagio.
L’estate è finita e l’autunno ci presenta il conto, ripresentandoci una realtà che si pensava superata ma con subdola silenziosità si è insinuata tra noi in modo planetario.
La pandemia è una guerra che la natura ha ingaggiato con gli umani . Non fa preferenze, nessuno è escluso . Certo i soggetti deboli sono i più a rischio ma , se non la vinciamo, nessuno può sperare di uscirne immune e c’è da sperare che il virus difetti della capacità di comtroddattarsi alle difese che mettiamo in atto.
Per vincere una guerra è indispensabile l’unione di tutti : una guida autorevole quanto sicura e la compattezza ferrea del popolo . Se questo cataclisma che può non apparire cruento , per domarlo, dobbiamo, necessariamente comportarci come un esercito e non come una banda di sbandati scappati di casa.
Il governo deve rappresentare una guida sicura; deve apparire oltre ad essere certo , autoritario e convinto dei provvedimenti che mette in atto e noi , popolo , dobbiamo,avere fiducia ed ubbidire ed eseguire senza frapporre ostacoli od impedimenti per spirito contraddittorio o per interessi di bottega.
Gli scienziati e gli esperti del settore devono studiare il virus , fino a superarsi, e risolvere le contraddizioni tra loro , senza creare confusioni e discredito. Devono collaborare per trovare le cure e le soluzioni più idonee per aver ragione del
contagio e non apparire competenti in contraddittorio , nelle trasmissioni televisive , generando dubbi e confusione.
I politici, devono convincersi che sono parte integrante della classe dirigente e che in guerra si lotta tutti per per lo stesso motivo e si ubbidisce tutti alla stessa autorità. Si tralascia e si mette da parrte qualsiasi altra ragione o interesse per il bene comune. In guerra al soldato gli si chiede anche di sacrificare la propria vita per raggiungere l’obbiettivo.
Non danno una bella visione di se i cosiddetti, governatori , presidenti di regione , assessori ed anche sindaci, quasi tutti con la sindrome napoleonica che per spirito di contrarietà, criticano fino a ridicolizzare gli esponenti del governo, incrementando, confusione, inefficienze e ritardi.
Non è escluso che tra loro ci possa essere un vero napoleone, se fossimo così fortunati, si faccia avanti e indichi la strada ma senza stramazzare inventive fine a se stesso e denigrando a prescindere .
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