(di Carlo Viscardi- Arcipelago)-
Buongiorno,
“COSI E’ SE VI PARE “
inizia con oggi una serie di riflessioni; qualche anno fa un nostro carissimo amico affermo’ che nel mondo metà dei paesi è governato da dittature militari e l’altra metà si appresta a perdere la democrazia”
Nulla di più vero ed attuale
In effetti è il mondo il quadro di riferimento , un mondo dominato da “imperi che lottano tra loro a colpi di “finanza” e “tecnologie”e dove il vecchio mondo “portatore” di cultura e di libertà , legalità e fraternità è in una situazione a dir poco caotica..
La competizione elettorale di primavera ha visto l’affermarsi, per ora solo in Italia, di “un’orda sovranista” che punta se non alla disgregazione dell’Europa come in Inghilterra, ad un mantenimento dello status quo..
Tuttavia L’avanzata delle forze sovraniste o nazionaliste come vogliamo definirle è nel nostro futuro.
La crisi che in questo momento ci viene presentata in Italia come crisi politica si inserisce in una crisi ben più ampia ed importante: è una crisi di sistema istituzionale, culturale, sociale, civile
E’ dal vecchio mondo che deve venire una proposta che parla di democrazia , di rappresentanza.
La stessa esperienza del governo appena nato si inserisce in una visione del mondo in cui la politica è l’arte dell’assoluto trasformismo ed i politici si collocano in uno spazio sostanzialmente omogeneo in tutti i suoi punti che non ammette nessun “corpo” di riferimento come partiti , sindacati, rappresentanze autonome.
Lo spazio post-politico diventa quello stesso del diritto privato; non più partiti, soggetti collettivi ma individui “liberi” che siedono al tavolo delle trattative e stabiliscono accordi che soddisfano i contraenti.
Qualsiasi prospettiva strategica cade di fronte all’utilità privata.
Per questa ragione noi riteniamo che il nostro impegno debba essere rivolto ad una lotta culturale e politica per cambiare un sistema che non regge più.
La stessa proposta di riduzione del numero dei parlamentari che intacca il rapporto di rappresentanza unitamente ad una riforma elettorale che paventa un ritorno ad un sistema proporzionale puro in un’epoca in cui i “Partiti” non esistono più ci porterà “ fuori” dalla democrazia rappresentativa come l’abbiamo vissuta.
Se non vogliamo che dalla crisi della democrazia rappresentativa nelle forme che finora abbiamo conosciuto si passi alla fine della stessa democrazia dobbiamo agire. Il tempo è scaduto!