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Dovevamo avere il coraggio di scelte politiche lungimiranti

20 Giugno 2020 by Redazione Lascia un commento

(di Francesco Giannattasio)-

Ho approfittato del tempo contingentato   dalla condizione di disagio  per mettere un poco d’ordine alle tante cose che si accantonano per  un ipotetico momento di  utilità.

HO  rivisitato  una quantità notevole di documentazione , relativa ai mie due  mandati di consigliere comunale.

Documenti che osservo con  distaccato interesse ed anche con un poco  di rammarico.

Rammarico  per non  essersi riusciti ad aggregare  vasti consensi su idee  – progetto, che oggi mi appaiono più che mai di attualità.

Tra i  tanti , fascicoli  ,  illustrazioni e quant’altro, custoditi in uno scatolone,

mi sono soffermato  sul  progetto   per la realizzazione dell’inceneritore dei rifiuti  sul  nostro territorio ,  meglio definito come termo valorizzatore.

L’idea – progetto fu  presentata  dall’indimenticabile  Oreste Soro. Comunista di vecchia data, presidente e ideatore del consorzio rifiuti  , personaggio di primissimo piano della politica locale  e non solo; una mente brillante , da vero laboratorio di idee . Con questa esposizione , voglio ricordarne e rivalutarne il valore politico ,  amministrativo ed evidenziare che  l’appartenenza ad uno schieramento è puramente secondario.

Il Buon Oreste,  organizzò la visita all’impianto di termo valorizzatore  della provincia di Bolzano e successivamente a quello di Brescia con lo scopo  di  constatare, visivamente, l’effettiva evoluzione di tali impianti  rispetto alla  tradizionale discarica.

Tralascio la cronistoria dell’impianto di Brescia e mi soffermo su  quello di Bolzano,

che per capacità di smaltimento  meglio si rapporta alla nostra zona , con  un’utenza di

bacino  alquanto simile.

L’impianto, Costruito all’interno di un vasto territorio, coltivato a frutteto, sulla riva un di fiume,

di cui si ammirava la limpidezza delle acque.

Presentava l’entrata come un biglietto da visita :  faceva bella vista  un  enorme pannello

luminoso ,  che segnalava  istantaneamente le quantità di emissioni  in atmosfera  e  la relativa

composizione chimica.

Ne fui favorevolmente impressionato e  pure essendo un’esponente  della

opposizione, ritenni mio dovere  relazionare   al consiglio comunale gli aspetti del sopralluogo che in sintesi riprendo.

L’impianto,   completamente automatizzato,  articolato in molteplici funzioni comprendeva:

il ricevimento dei rifiuti, come raccolto ,  che veniva  scaricato dai compattatore , previa apertura di una serranda, in una capiente vasca .  All’interno della  quale vi erano dei nastri trasportatori che servivano le linee  di fusione  a  stadi progressivi di temperatura,  in  modo da far fondere man mano metalli  diversi  ;  la temperatura ed il volume ,   veniva regolata da una cabina di regia che  provvedeva a tenere costante la  temperature , in  modo che non si producesse diossina per improvvisa riduzione della medesima temperatura   I fumi, incanalati in enormi filtri a cilindri  e progressivamente raffreddati in modo che tutte le sostanze solide precipitassero ed infine espulsi in atmosfera ,  come una nuvoletta che  appariva come vapore acqueo; le polveri, concentrato di inquinanti , veniva impastate con cemento ed additivi in grossi blocchi ;  gli inerti dell’incenerimento ,  riutilizzati per sottofondi stradali ;  con lo smaltimento del calore si produceva  vapore e di conseguenza energia elettriche che, in parte serviva per far funzionare l’impianto e la rimanente immessa nella   rete pubblica.

Questa relazione  al consiglio comunale  mi valsero  la critiche  dei mie compagni di partito

( militavo in forza Italia).

Non fui nemmeno apprezzato  nel famoso pensatoio e non mi furono lesinate

contrarietà, insulti e qualche minaccia.

La nostra città,  non era pronta  per questi tipo di evoluzione , i detrattori ebbero buon gioco, facendo leva sulla paura della diossina, odori e quant’altro e il buon Oreste , il sindaco e la maggioranza,  non ebbero il coraggio necessario  per portare avanti un progetto lungimirante .

Venne definitivamente abbandonato, nonostante gli studi di grandi esperti , su tutti gli aspetti e le conseguenze: costi, benefici , inquinamenti , confronti etc.

Oggi dopo tutti  i tentativi, prove di raccolta differenziate ,  si è arrivata  all’applicazione  del metodo “Contarina” . Si presenta la necessità di come  smaltire la indifferenziata ?  Il tema  valorizzatore,  con la discarica in esaurimento, appare di attualità per  smaltire la parte non recuperabile .

Inoltre si riparla  di tele riscaldamento  che, sostituendo  il generalizzato riscaldamento individuale privato e pubblico ,  ridurrebbe   costi e inquinamento e non è cosa da poco, la conseguente  produzione di energia elettrica .

 

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