(di Francesco Giannattasio)-
Ho approfittato del tempo contingentato dalla condizione di disagio per mettere un poco d’ordine alle tante cose che si accantonano per un ipotetico momento di utilità.
HO rivisitato una quantità notevole di documentazione , relativa ai mie due mandati di consigliere comunale.
Documenti che osservo con distaccato interesse ed anche con un poco di rammarico.
Rammarico per non essersi riusciti ad aggregare vasti consensi su idee – progetto, che oggi mi appaiono più che mai di attualità.
Tra i tanti , fascicoli , illustrazioni e quant’altro, custoditi in uno scatolone,
mi sono soffermato sul progetto per la realizzazione dell’inceneritore dei rifiuti sul nostro territorio , meglio definito come termo valorizzatore.
L’idea – progetto fu presentata dall’indimenticabile Oreste Soro. Comunista di vecchia data, presidente e ideatore del consorzio rifiuti , personaggio di primissimo piano della politica locale e non solo; una mente brillante , da vero laboratorio di idee . Con questa esposizione , voglio ricordarne e rivalutarne il valore politico , amministrativo ed evidenziare che l’appartenenza ad uno schieramento è puramente secondario.
Il Buon Oreste, organizzò la visita all’impianto di termo valorizzatore della provincia di Bolzano e successivamente a quello di Brescia con lo scopo di constatare, visivamente, l’effettiva evoluzione di tali impianti rispetto alla tradizionale discarica.
Tralascio la cronistoria dell’impianto di Brescia e mi soffermo su quello di Bolzano,
che per capacità di smaltimento meglio si rapporta alla nostra zona , con un’utenza di
bacino alquanto simile.
L’impianto, Costruito all’interno di un vasto territorio, coltivato a frutteto, sulla riva un di fiume,
di cui si ammirava la limpidezza delle acque.
Presentava l’entrata come un biglietto da visita : faceva bella vista un enorme pannello
luminoso , che segnalava istantaneamente le quantità di emissioni in atmosfera e la relativa
composizione chimica.
Ne fui favorevolmente impressionato e pure essendo un’esponente della
opposizione, ritenni mio dovere relazionare al consiglio comunale gli aspetti del sopralluogo che in sintesi riprendo.
L’impianto, completamente automatizzato, articolato in molteplici funzioni comprendeva:
il ricevimento dei rifiuti, come raccolto , che veniva scaricato dai compattatore , previa apertura di una serranda, in una capiente vasca . All’interno della quale vi erano dei nastri trasportatori che servivano le linee di fusione a stadi progressivi di temperatura, in modo da far fondere man mano metalli diversi ; la temperatura ed il volume , veniva regolata da una cabina di regia che provvedeva a tenere costante la temperature , in modo che non si producesse diossina per improvvisa riduzione della medesima temperatura I fumi, incanalati in enormi filtri a cilindri e progressivamente raffreddati in modo che tutte le sostanze solide precipitassero ed infine espulsi in atmosfera , come una nuvoletta che appariva come vapore acqueo; le polveri, concentrato di inquinanti , veniva impastate con cemento ed additivi in grossi blocchi ; gli inerti dell’incenerimento , riutilizzati per sottofondi stradali ; con lo smaltimento del calore si produceva vapore e di conseguenza energia elettriche che, in parte serviva per far funzionare l’impianto e la rimanente immessa nella rete pubblica.
Questa relazione al consiglio comunale mi valsero la critiche dei mie compagni di partito
( militavo in forza Italia).
Non fui nemmeno apprezzato nel famoso pensatoio e non mi furono lesinate
contrarietà, insulti e qualche minaccia.
La nostra città, non era pronta per questi tipo di evoluzione , i detrattori ebbero buon gioco, facendo leva sulla paura della diossina, odori e quant’altro e il buon Oreste , il sindaco e la maggioranza, non ebbero il coraggio necessario per portare avanti un progetto lungimirante .
Venne definitivamente abbandonato, nonostante gli studi di grandi esperti , su tutti gli aspetti e le conseguenze: costi, benefici , inquinamenti , confronti etc.
Oggi dopo tutti i tentativi, prove di raccolta differenziate , si è arrivata all’applicazione del metodo “Contarina” . Si presenta la necessità di come smaltire la indifferenziata ? Il tema valorizzatore, con la discarica in esaurimento, appare di attualità per smaltire la parte non recuperabile .
Inoltre si riparla di tele riscaldamento che, sostituendo il generalizzato riscaldamento individuale privato e pubblico , ridurrebbe costi e inquinamento e non è cosa da poco, la conseguente produzione di energia elettrica .
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