di Francesco Giannattasio)-
E’ arrivato il momento della svolta ! E’ cessato lo “scalpitamento” ed è iniziata la recriminazione. Subentrare nell’amministrazione di una città, sotto la spinta di una esaltazione popolare è facile; Il difficile è gestirla con competenza e razionalità pur nella diversità politica e negli appetiti di coalizione.
Il punto è proprio questo : quale è la nuova programmazione politica in un contesto di maggioranza ? Dove si vuole portare la città e le sua centralità economica , conquistata dalle passate amministrazione?
Per fare questo, la nuova maggioranza dovrebbe esporre idee ben chiare ed al suo interno, persone in grado di programmi politici ben definiti sia a breve che a lungo indirizzo sul quale convergere azioni conseguenti e la scelta di attori competenti, per realizzarle. Fin’ora non si è visto ben poco.
Comunque , le nomine sono state fatte . Il consiglio di amministrazione della più complessa imprese municipalizzate è stato rinnovato . Esulta il partito della Meloni che ottiene la riconferma del loro uomo di punta e vede, finalmente, premiato il modesto apporto dato alla vittoria della coalizione di centro destra.
L’Acos è un nucleo di imprese nel settore dei servizi municipalizzati, gestita e portate all’attuale livello dallo amministratore delegato uscente che, con una gestione, accorta e coraggiosa, ne ha fatto una holding , secondo per nr. di dipendenti alla solo ex Italsider.
MAURO D’Ascenzi , grande personaggio della politica locale e non solo , con ampie prospettive di vedute e una condotta politica, accurata quanto articolata, ha saputo mettere insieme una classe dirigente ,avveduta , capate e tecnicamente preparata ; mentre ha gestito i consigli di amministrazione da dominus , ottenendo il meglio dai componenti di nomina politica, ottenendo risultati eccezionali noti e visibili ha tutti.
La città , deve essergli riconoscente per il grande patrimonio che ci lascia. Non va dimenticato che la quota maggioritaria, pari al 64% è di proprietà del comune con un dividendo che incide sul bilancio.
Si volta pagina, e non si ha motivo di mettere in dubbio la rispettabilità dei subentranti , sopratutto, del presidente e dell’amministratore delegato , che non sono esenti da aspre critiche,nell’opinione pubblica, divergenti a secondo della fede politica,. Vanno comunque interpretate come una naturale dialettica delle contrapposte fazioni.
La critica più comune è la mancanza di esperienza necessaria per gestire municipalizzate complesse, che trattano servizi in perenne evoluzione e non sempre di facile soluzione.
Si vocifera che la nuova amministrazione non disponesse di elementi all’altezza della situazione precedente ed addirittura, che abbia cercato aiuto nei nei precedenti amministratori. D’altronde nel campo operativo non si improvvisa niente. L’importante che gli attuali sappiano sfruttare la collaudata struttura tecnica esistente e non facciano danni per fretta o bramosia di visibilità.
L’attuale sindaco, ha fatto le giuste scelte ? Ci sono parecchi dubbi. L’impressione che è stato condizionato da decisioni e direttive prese altrove; lo prova la concessione ad Arquata di un membro del consiglio di amministrazione a discapito di quello locale , pur possedendo la maggioranza, del pacchetto azionario. L’opposizione lamenta la perdita di fatto della centralità novese . Questo, nel lungo periodo, potrebbe favorire un’espansione verso servizi di bacino, se effettivamente ci sarà attenzione verso questa direzione. Inoltre è il solo riconfermato e la sua esperienza può essere utile ; dando per scontato che ne abbia acquisito.
Dato il livello di competenze dei nominati, forse non sono state tenute in debita considerazione o esaminate le professionalità, di alcuni esponenti nell’area di Forza Italia ritenute in possesso di competenze ed esperienze aziendali e tecniche di un certo rilievo ed anche di amministrazione pubblica.
Comunque sia, le nomine sono state fatte, il dato è tratto, azzeccate o no, esaltazione popolare o no abbiamo messo in moto il cambiamento .
Auguriamoci che sappiano, almeno , conservare l’esistente. Ne dubito . Cambiamenti radicali su cose che funzionano raramente portano al miglioramento almeno che non saltino fuori nuovi geni. Visto cosa succede al C.I.T. c’è poco da sperare , ma diamogli fiducia.
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