(di Mara Scagni-tratto da www.alessandriaoggi.it)-
Avrei voluto partecipare all’incontro organizzato dall’Università Avogadro che si è occupato di amianto credo anche con la presenza di Guariniello.
Avrei voluto fare solo una domanda.
L’amianto di Alessandria è diverso da quello di Casale?
Seguo da sempre la vicenda Casale e da amministratore pubblico ho anche cercato di fare
tutto quanto possibile per dare il mio contributo di sostegno affinché quanto moralmente, sanitariamente ed economicamente dovuto a quel territorio si realizzasse.
Ho sempre pensato e sostenuto anche pubblicamente che la drammatica esperienza casalese
avesse particolarmente allertato il nostro territorio provinciale e che dovessimo lavorare perché la stessa sensibilità si estendesse a livello nazionale.
Ho sbagliato tutto.
A meno di 30 chilometri una incresciosa vicenda come quella del Teatro Comunale di Alessandria non ha ricevuto attenzione.
Eppure l’esposizione c’è stata, per pubblico, scuole e soprattutto dipendenti.
Sappiamo che basta anche un’esposizione casuale – speriamo non succeda nulla mai – e sappiamo che la fibra killer ha latenza anche ventennale e l’esposizione sicuramente c’è stata e per di più mi pare anche ”incautamente provocata” per usare un eufemismo.
Soffro per questa indifferenza, soffro per questo disinteresse, soffro perché per ironia della sorte quei dipendenti sono ora in cassa integrazione a zero ore perché ovviamente un teatro inquinato da amianto deve essere bonificato. Ma loro devono vivere, sopravvivere e tengono famiglia.
pietro dice
si certo i dipendenti, quelli stupidi come me che sono stati mandati ad aspirare le polveri con l’aspirapolvere e che son due anni che sono a casa. caro mirko io non ti conosco, ma due parole le farei volentieri .
Mirko Orsi dice
pietro, premesso che l’articolo non è stato scritto da me, non capisco cosa vuoi dire..ho pubblicato l’articolo solo per sottolineare che il problema era anche in Alessandria al Teatro Comunale…