da Arcipelago-
Se l’elezione del presidente della repubblica da parte di un parlamento che da oltre 10 anni, non riesce a esprimere un premier ..che non venga de facto nominato dal Presidente della Repubblica… non coglie l’occasione per discutere sullo stato della nostra democrazia allora siamo messi proprio male!!
Le analisi ormai sono a zero ! Basta per cortesia:
Il tempo è finito : è questo “parlamentarismo” che ha promosso un mutamento sostanziale delle forme di governo ( che non discute neanche nel momento della conversione dei decreti del Consiglio dei Ministri ) che non rappresenta i cittadini.
Il nocciolo della questione , cari amici, sta proprio “nelle forme autonome di organizzazione della società civile dei suoi corpi intermedi” ( brutta espressione ma VERA !)
Se si continua a considerare l’articolo 49 l’origine del sistema della rappresentanza e a non comprendere la trasformazione avvenuta in questa nostra società non si riesce a comprendere come la “delega “ dei cittadini possa essere espressa , realizzata.
Un delega che dovrebbe consentire a una massa di individui di mandare in un Parlamento “autorevole e credibile” rappresentanti in grado di esprimere un confronto autorevole e credibile tra strategie , visioni del mondo (!) ; un modo di far nascere vere elite politiche.
L’occupazione delle istituzioni da parte di corpi intermedi senza alcun radicamento non puo’ che condurre alla concentrazione del “potere” nell’Esecutivo.
Quando si sostiene che “la politica” è commissariata e si grida al rispetto della Costituzione non si comprende che si nega lo spirito stesso della Costituzione:
Solo “se la partecipazione dei cittadini è attiva , propositiva , organizzata , capace di esercitare una critica continua dell’operato dei suoi stessi rappresentanti” si può parlare di democrazia progressiva”.
“Lo “stato delle cose” in questa società del terzo millennio con i suoi complessi problemi richiede rapidità di decisioni prese da “competenze”..
La retorica non ci interessa; trasformiamo un sistema della rappresentanza trasmettendo formalmente il potere tra chi detiene la sovranità (il popolo) e chi è la “persona rappresentativa; elemento fondamentale in una forma di governo di uno Stato di Democrazia. Ridisegnamo Parlamento e Governo in una prospettiva di unità politica europea.
Per far ciò abbiamo bisogno di nuove culture politiche, che coniughino la consapevolezza di una “partecipazione conoscitiva” con un nuovo sistema di delega; solo così si può pervenire ad una democrazia rappresentativa “vera”.
Solo partendo da due domande :QUALE SOCIETA’ VOGLIAMO? QUALE DEMOCRAZIA VOGLIAMO? potremo dare un senso, un significato al nostro vivere insieme.
L’iscrizione, al raggiungimento della maggiore età, alle liste elettorali non può più essere sufficiente ad esprimere “Democrazia”.
La Dichiarazione Pubblica di Volontà delle persone l’atto primo della formazione della decisione; è l’atto che sancisce l’esercizio del diritto di voto in modo cosciente e consapevole.
solo l’iscrizione ad un Pubblico Registro degli Elettori su richiesta delle persone che intendono partecipare di volta in volta, esprimendo precisa delega, alla formazione della “governance” di questo Paese potrà garantire il passaggio alla Democrazia del terzo millennio.
Concretizziamo quindi i momenti di confronto sulle “questioni” e contestualmente poniamo l’obiettivo di giungere ad una sintesi della rappresentanza su due (solo DUE !!) soggetti, garanzia di alternanza al governo della cosa pubblica.
Due corpi intermedi che rappresenteranno le politiche che governeranno la cosa pubblica. Quartiere per Quartiere, Comune per Comune, Provincia per Provincia, Regione per Regione solo attraverso la Dichiarazione Pubblica di Volontà dei cittadini e con precisa Delega si costruiscono i corpi intermedi del terzo millennio.
In questa crisi di sistema che riguarda il complesso delle istituzioni della Repubblica sono necessari Corpi intermedi, FORZE POLITICHE capaci di decisioni che sono “COSTITUENTI” e non dedite alla loro sopravvivenza.
E’ necessaria quindi una iniziativa di tipo culturale prima ancora che politica in senso stretto che affronti l’Operazione Verità e “lanci” una nuova fase costituente, o se vogliamo, un nuovo Rinascimento basato sui Principi e sui Valori dell’uguaglianza e della responsabilità.
Gennaio 2022
Carlo Viscardi
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