• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa al piè di pagina
Associazione Politico Culturale Arcipelago
  • Noi crediamo che
  • Lo Statuto di Arcipelago
  • Contattaci
  • News Alessandria
  • News Italia
    • Democrazia? Democrazia!
    • Economia e Stato Sociale
    • Educazione di Qualità
    • Energia e Ambiente
    • Europa dei Cittadini
    • Giovani e Futuro
    • Giustizia Giusta
    • Sistema Fiscale

Il mondo descritto dai liberisti non è quello in cui realmente viviamo. Brad DeLong vs Friedman

18 Agosto 2014 by Redazione Lascia un commento

(da http://keynesblog.com/ )-

“Free to Choose” di Milton e Rose Friedman  è stato un programma televisivo e un libro che ha rivoluzionato il modo di vedere l’economia degli americani e, per riflesso, degli occidentali. Il più potente, pervasivo e affascinante manifesto liberista del secolo. Un’opera che ha profondamente influenzato tanto il senso comune del cittadino medio, quanto la politica, e che ha avuto probabilmente un peso nell’affermazione elettorale di Ronald Reagan.

A parlarne in termini critici è Brad DeLong, sul sito Project Syndicate. Secondo DeLong, il ragionamento di Friedman si muove a partire da tre affermazioni.

La prima è che gli squilibri macroeconomici sono causati dall’intervento pubblico, non dal mercato. In particolare sarebbero causati proprio da quegli interventi pubblici che tendono a regolare i mercati e a cercare di rendere il capitalismo più stabile.

Secondo Friedman è il settore pubblico ad aver “causato” la Grande Depressione. Per risolverla l’intervento delle autorità avrebbe dovuto limitarsi a una politica monetaria espansiva. L’intervento nell’economia rivendicato da Keynesiani e seguaci di Minsky al fine, rispettivamente, di gestire la domanda e stabilizzare i mercati finanziari, sarebbe completamente ingiustificato.

Ma, fa notare DeLong, questa affermazione è semplicemente sbagliata. La dimostrazione sta nel fatto che l’enorme aumento di liquidità operato dalla Federal Reserve non è stato sufficiente a ripristinare la piena occupazione o comunque far uscire gli USA dalle secche della recessione.

La seconda affermazione dei coniugi Friedman è che il ruolo pubblico nella regolazione dovrebbe essere minimo, limitandosi alla garanzia dei contratti in quanto gli svantaggi di un intervento regolatorio più pesante sarebbero maggiori che quelli di un mercato lasciato quasi a se stesso. Ma, scrive DeLong, neppure gli attuali “libertarians” (la destra del partito repubblicano) hanno una grande fiducia nelle corti federali, forse perché condannano troppo facilmente chi attenta alla salute.

La terza, e più importante, affermazione dei Friedman è che l’economia di mercato, da sola, sarebbe capace di ridistribuire in modo equo il reddito, poiché gli imprenditori, pur guidati dal profitto, premierebbero i talenti, potenziando l’intero sistema economico. Un ragionamento che riprende quello della “mano invisibile” di Smith.

Peccato però che non abbia funzionato, spiega DeLong. La caduta di qualità dell’istruzione, il ridimensionamento dei sindacati, il sorgere di una economia dell’età dell’informazione dove “il vincitore prende tutto”, il ritorno alla finanza come ai tempi della “Gilded Age” (1860-1896, con conseguente tracollo), hanno portato ad un’inedita disparità dei redditi.

Sarebbe stato bello se un’era di prosperità durevole, con opportunità per tutti, fosse seguita ad un intervento pubblico ultraminimale sul modello di quello prefigurato da Friedman. Se non è successo, conclude DeLong parafrasando Keynes, è semplicemente perché il mondo descritto da Friedman non esiste, non è quello in cui davvero viviamo.

Articolo di Brad DeLond “Re-Capturing the Friedmans”

Interazioni del lettore

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Footer

Associazione Arcipelago

Via Mazzoni, 29 - Alessandria
+39 347 1239563
[email protected]
Privacy e cookie policy
Modifica impostazioni cookies

Seguici su

associazionearcipelago.it
AArcipelago
associazione.arcipelago

Sostienici

Associazione Arcipelago
Unicredit Alessandria
Iban: IT 69S 02008 10400 000 101 654302

Copyright © 2023 · Associazione Arcipelago           Privacy Policy

Utilizziamo cookie di analisi anche di terze parti.

Scopri come disattivarli nelle impostazioni.

Panoramica privacy
associazione-politico-culturale-arcipelagoGDPR

Questo sito usa cookies tecnici per facilitare l'esperienza di navigazione degli utenti e per migliorare la velocità di caricamento delle pagine. Alcuni cookie analitici raccolgono informazioni statistiche in forma anonima per permetterci di capire quali sono le sezioni maggiormente utilizzate dagli utenti e per fornirti un'esperienza via via migliore.

Cookie tecnici

I cookie strettamente necessari dovrebbero essere sempre attivati perché il sito possa funzionare.

Cookie di Google Analytics

Questo sito usa Google Analytics per raccogliere informazioni anonime sul numero di visitatori e dati sulle pagine più visitate.

Cookie aggiuntivi

Questi cookies permettono di avere un'esperienza ottimale durante la visione dei video incorporati da Youtube. Permettono inoltre di utilizzare tutte le funzioni della mappe incorporate da Google Maps e la visualizzazione delle icone grafiche di Font Awesome per rendere più piacevole la navigazione sul sito

Cookie Policy

Per maggiori informazioni consulta la nostra Cookie policy