(di Alessandro Da Rold e Luca Rinaldi)-
Lo stretto giro di soliti noti che tirano le fila della vigilanza privata, dal tribunale di Milano a Expo 2015, fino a Eni, Milan, Rai e molte banche.
Ex parlamentari europei di Forza Italia, sicilianissimi e abili nel trasformismo politico – proprio come il ministro dell’Interno Angelino Alfano, attuale segretario di Nuovo Centrodestra – poi ex candidati per l’Udc in Sicilia o consiglieri attuali nel comune di Palermo, o ancora per La Destra al comune di Milano. Ex carabinieri, generali dell’esercito o delle forze dell’ordine, chi più ne ha più ne metta. Le società di vigilanza e di guardie giurate tornano sotto i riflettori dopo la sparatoria al tribunale di Milano. Stiamo parlando di un business non indifferente, con appalti milionari sul tavolo: accordi che il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha deciso di interrompere dopo la strage di Claudio Giardiello, almeno nel palazzo di Giustizia milanese. Vai all’articolo compelto..
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