(di E.Craveri)-
Dichiaro preliminarmente un senso di sconforto per il tortuoso dipanarsi del dibattito ‘politico’ apertosi dopo il voto del 23 – 24 febbraio.
E come elettore deluso faccio soltanto alcune poche considerazioni magari impolitiche. Tra quelli che sonoandati alle urne circa il 70% degli italiani ha votato per partiti schierati tra centro destra, centro, centro sinistra e circa il 25% ha scelto il nuovo schieramento a 5 stelle. La scelta a favore della politica tradizionale è quindi stata schiacciante e il mandato della stragrande maggioranza degli elettori è stato nei risultati se non nei desideri, chiarissimo: attenzione, siamo stanchi, scontenti, poveri e infelici ma vi votiamo perché riformiate il sistema e provvediate a risollevare l’italia dal baratro.
Non vedo perché ora come ora, del voto, chiarissimo, degli italiani non si voglia tenere conto e Bersani si vada umiliando di fronte al sia pur consistente voto di protesta che ha gonfiato un partito palesemente privo di idee concrete e ragionevoli, rifiutando ogni altra ipotesi.
E ancora. La maggioranza di questa maggioranza (30 e 30%) si è espressa in modo bipolare, Ma anche questo sembra non importare. Lo trovo proprio strano.
C’è stato un sostanziale pareggio? Ebbene i due schieramenti che hanno saputo attrarre la maggioranza dei votanti hanno il dovere di trovare una soluzione. E proprio così difficile pensare a un governo costituente che duri un paio di anni e ridisegni l’architettura dello stato provvedendo nel contempo ad alleggerire l’enorme pressione fiscale cui sono sottoposti i cittadini e a varare le riforme di struttura richieste a gran voce da cittadini e politici.
Se è davvero così difficile, concludo, vuol dire che sono al lavoro altre forze per le quali il bene del nostro paese è l’ultimo dei pensieri.
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