(posted by Carlo Viscardi)
Qualche anno fa dopo un viaggio in Marocco tornai a casa con un bagaglio in più: una copia del Corano in lingua Italiana e, dopo alcune serate ( meglio dire …nottate !) trascorse a discutere con un amico Iman, una presa d’atto di una cultura islamica molto approfondita e complessa.
La complessità di ciò che l’Islam è e rappresenta non consente affatto le banalità, quando non le “oscenità”, che vengono elargite dai media in questi giorni.
La ragione quindi di un messaggio che invita tutti noi ad affrontare Una Grande Operazione Verità è appunto data dalla complessità di un “altro” mondo ( l’Islam) , che si sviluppo’ come centro intellettuale per la scienza, la filosofia, la medicina e l’istruzione ecc. sino a giungere all’Impero Ottomano durante il quale si assistette a quella che potremmo definire la “proletarizzazione dell’Islam”.
Un impero Ottomano che subendo la disfatta “occidentale” ( principalmente ad opera di Francia e Inghilterra e Russia) consentì questo processo di proletarizzazione cui seguì la costituzione di Stati in funzione dello sviluppo del mondo occidentale “patron” di questi stati. ( i famosi Stati disegnati con il righello).
Questo “Cenno storico” ci consente di capire, affermare come una “guerra” la si conduce se si ha ben chiaro quale pace, alla sua conclusione, si vorrebbe.
Ma se si parla di guerra si deve altresì comprendere che esistono vari modi di fare la guerra : militare, diplomatica, di intelligence , culturale…
Per questa ragione all’indomani dell’11 settembre qualcuno, completamente inascoltato, lanciò il messaggio di una “guerra di idee e di valori” che, facendo leva sulle contraddizioni in seno al nemico, poteva mettere in crisi il “terrore”.
Lo sviluppo demografico del mondo musulmano unitamente alla sua proletarizzazione sono gli elementi sui quali occorre lavorare per raggiungere…la pace.
Questo è il compito della POLITICA.
La guerra che si sta combattendo sul terreno europeo richiede sicuramente un EUROPA che si possa definire tale; e questo lo si ottiene iniziando a ragionare sulla base di una cessione di sovranità a questa Europa in termini di “intelligence” comuni , difesa comune , politica estera comune…
Se siamo un popolo dobbiamo sostenere insieme lo scontro, il conflitto; non si vince un confronto di queste dimensioni “tricerandosi”. Tutto il resto sono “chiacchere e distintivo”.
Carlo Viscardi
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