( di Il Grigio )
A poco più di due mesi dalle elezioni per il rinnovo delle cariche di Sindaco e Consiglio Comunale i cittadini sono stati estromessi ancora una volta dalle discussioni per la preparazione dei programmi elettorali di ciascuna coalizione politica. Ormai come avviene da troppo tempo la politica è diventata una lotta personalistica basata sull’affermazione del singolo a discapito delle idee e del rapporto diretto con i cittadini.
Per tale ragione oggi la maggior parte delle persone, forse stanche, disilluse per la deriva democratica che ha raggiunto la politica, si sono adagiate in attesa di uno squillo di tromba che rimetta in moto il “senso di responsabilità” che ciascun politico dovrebbe avere a riguardo della crisi in tutti i settori sia a livello nazionale che locale ma soprattutto verso i cittadini.
Ad Alessandria l’Associazione politico-culturale “Arcipelago”, sta lavorando per organizzare incontri a partire dalle diverse zone del territorio comunale per poi toccare anche le diverse realtà a livello provinciale.
Una domanda che i membri dell’Associazione si sono fatti è: “Si può pensare di migliorare la qualità della vita delle persone?” Si può! Ma per arrivare a questo obiettivo occorre conoscere questa città, studiarla, analizzarla in ogni minimo particolare per sviluppare idee, per costruire progetti, liberi da ogni influenza ma con la consapevolezza che di tempo ne è rimasto poco.
Quali sono le idee che muovono Arcipelago in questa direzione? Innanzitutto avere una nuova visione della città trasformando tutto ciò che ha peggiorato la qualità della vita delle persone, ad esempio a livello edilizio-urbanistico, in nuove opportunità facendo si che Alessandria diventi un “Laboratorio del Cambiamento. Pensiamo che debba diventare una “Città resiliente” (che si rigenera), una città “a misura di persona e di bambino”, una città “Sicura” dove le persone si possano muovere tranquillamente senza essere vittime di atti delinquenziali, e la salute diventi veramente un valore. A tal proposito diciamo NO alla costruzione del nuovo Ospedale in Zona Orti, per la precisione Viale Milite Ignoto. Vogliamo che diventi una città dove la cultura deve essere uno degli elementi fondanti del cambiamento, ma affermiamo un NO inderogabile alla creazione del “Campus Universitario” presso l’ex mercato Coperto di Viale Teresa Michel. Le riflessioni su questi importanti investimenti sarebbero state auspicabili coinvolgendo i cittadini. Diciamo ai politici alessandrini che le scelte importanti che riguardano il futuro di Alessandria devono essere condivise con i cittadini e non discusse solo nelle stanze di palazzo; se vogliono continuare ad essere staccati dal territorio o distruggerlo senza un confronto facciano pure. Noi abbiamo altre idee che vorremmo sottoporre a coloro che vorranno ascoltarle partendo da confronti con i quartieri per raggiungere il centro storico.
Chiudo questo articolo citando una frase di un alessandrino, Umberto Eco: “«Alessandria non è stata fondata da un giorno all’altro come vuole la leggenda ..e’ stata una impresa collettiva, lenta, faticosa, risultato di collaborazione da parte di genti diverse.»
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