• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa al piè di pagina
Associazione Politico Culturale Arcipelago
  • Noi crediamo che
  • Lo Statuto di Arcipelago
  • Contattaci
  • News Alessandria
  • News Italia
    • Democrazia? Democrazia!
    • Economia e Stato Sociale
    • Educazione di Qualità
    • Energia e Ambiente
    • Europa dei Cittadini
    • Giovani e Futuro
    • Giustizia Giusta
    • Sistema Fiscale

Tutti hanno un prezzo

11 Novembre 2019 by Redazione Lascia un commento

(di Gianluca Veronesi)-

Il populismo è il ricatto del cittadino votante nei confronti della politica. Il bello è che lo ha inventato la politica.

Io la chiamo demagogia. Dice il vocabolario: degenerazione della democrazia quando al dibattito si sostituisce una propaganda lusingatrice delle aspirazioni delle masse.
Meno elegantemente, a lusinga sostituirei mercanteggiamento e l’aspirazione sembra essere: pochi maledetti e subito.
Se tu ingolosisci gli italiani, inventando sempre nuovi modi per comprargli il voto, è naturale che da quel momento essi lo vendano al miglior offerente e organizzino anzi aste per ottenere di più.
Limitandoci agli ultimi anni: Berlusconi abolisce l’IMU, Renzi regala 80 euro, DiMaio molto di più con il reddito di cittadinanza, Salvini allora inventa quota 100 e promette la flat tax.
Capirete perché l’Italia ha un astronomico debito pubblico che, per di più, si mangia gran parte di queste regalie.
Questo debito -che appunto si chiama pubblico- ha fatto sì che che il sistema istituzionale: Stato, Regioni, Comuni non abbiano più soldi. Allora bisogna comperare la preferenza in altri modi, dando all’elettore soddisfazioni di pari valore.
Bisogna liberarlo da alcuni fastidi: il primo è quello di dover lavorare davvero, (tollerando assenteismo, autorizzando ogni tipo di licenza, permesso, deroga, evitando di applicare criteri meritocratici).
Il secondo consiste nel dover soggiacere alle regole (il cui rispetto, per altro, nessuno controlla), arrivando al punto che in questo Paese una altissima percentuale di attività, costruzioni, lavori è abusiva, non denunciata, in nero.
Ma il disagio maggiore che gli italiani pretendono gli sia risparmiato è l’essere infastiditi dalla presenza di altri. È il famoso controllo del territorio: se proprio non posso essere il padrone assoluto della situazione (gli abusivismi nascono anche per questo), almeno che io sia in compagnia di gente come me per abitudini, difetti, idiosincrasie, egoismi, invidie. Mi sono convinto che l’intolleranza all’inizio nasce soprattutto per motivi estetici, poi diventa valoriate.
Quando alla fine non rimane altro, la politica si gioca l’ultima carta, la più nobile e retorica (equivale alla svendita dell’argenteria): vende il riconoscimento di “nuovi diritti”.
Siccome apparentemente non costano nulla, ogni partito sponsorizza le rivendicazioni dei propri insediamenti. È che a forza di darci ne sono rimasti pochi di inevasi. Esauriti quelli sessuali, quelli identitari per le minoranze, quelli culturali (chiunque è un artista, perciò stesso da sovvenzionare e da non giudicare).
Più onerosi quelli economici: le pari opportunità, il diritto alla casa (che consiste nell’occupare gli alloggi sfitti), il diritto al lavoro (trovo che il reddito di cittadinanza equivalga alla cassa integrazione prima ancora dell’assunzione), il diritto allo studio senza studiare.
Invece di lasciare la parola alla scienza, ogni parlamentare pontifica di diritto alla vita e alla morte.
Ma il più recente e radicale obiettivo è il diritto alla felicità. Solo che essendo più ignoranti non degli attuali ma dei padri fondatori americani, non cogliamo l’abissale differenza tra diritto alla felicità e diritto “alla ricerca” della felicità ( dove secondo me la ricerca è più affascinante della felicità stessa).
Io, pur essendo un libertario incallito, diffido di ogni nuovo diritto perché, a fronte della mia nuova libertà, mi dota di sessanta milioni di doveri verso l’equivalente libertà degli altri cittadini italiani.
Perché tutti pensano che un diritto sia un privilegio personale e privato da esercitare non con gli altri ma contro gli altri.
Gianluca Veronesi

Interazioni del lettore

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Footer

Associazione Arcipelago

Via Mazzoni, 29 - Alessandria
+39 347 1239563
[email protected]
Privacy e cookie policy
Modifica impostazioni cookies

Seguici su

associazionearcipelago.it
AArcipelago
associazione.arcipelago

Sostienici

Associazione Arcipelago
Unicredit Alessandria
Iban: IT 69S 02008 10400 000 101 654302

Copyright © 2023 · Associazione Arcipelago           Privacy Policy

Utilizziamo cookie di analisi anche di terze parti.

Scopri come disattivarli nelle impostazioni.

Panoramica privacy
associazione-politico-culturale-arcipelagoGDPR

Questo sito usa cookies tecnici per facilitare l'esperienza di navigazione degli utenti e per migliorare la velocità di caricamento delle pagine. Alcuni cookie analitici raccolgono informazioni statistiche in forma anonima per permetterci di capire quali sono le sezioni maggiormente utilizzate dagli utenti e per fornirti un'esperienza via via migliore.

Cookie tecnici

I cookie strettamente necessari dovrebbero essere sempre attivati perché il sito possa funzionare.

Cookie di Google Analytics

Questo sito usa Google Analytics per raccogliere informazioni anonime sul numero di visitatori e dati sulle pagine più visitate.

Cookie aggiuntivi

Questi cookies permettono di avere un'esperienza ottimale durante la visione dei video incorporati da Youtube. Permettono inoltre di utilizzare tutte le funzioni della mappe incorporate da Google Maps e la visualizzazione delle icone grafiche di Font Awesome per rendere più piacevole la navigazione sul sito

Cookie Policy

Per maggiori informazioni consulta la nostra Cookie policy