Se la politica è menzogna e dramma o, come sosteneva un autorevole esponente della prima repubblica, “sangue e m…”, questa politica non ci appartiene.
Al contrario pensiamo che l’arte della politica sia un’arte nobile e qualunque devianza mascherata da “machiavellismo” non ci convince, non ci ha mai convinto.
I cittadini, che sempre più numerosi sentono di dover contare… E non più essere contati, sentono l’esigenza di una Forte e Grande Operazione Verità.
A cominciare dalle ragioni profonde, storiche che hanno prodotto nel nostro paese una grandissima incultura politica.
Gli slogan, che coprono l’assenza di ogni programma di governo, di visione di futuro, non garantiranno certo un futuro tranquillo a questo nostro paese.
E’ un crollo qualitativo dei ceti dirigenti di questo Paese cui noi assistiamo. E stupisce il fatto che a nessuno venga in mente di pensare ed agire in questo “ultimo atto di una radicale crisi di sistema” iniziata nei lontani anni 70. Sono collassate le vecchie forme della rappresentanza è cresciuto il disordine, lo smembramento della Repubblica. Una “classe politica” che a definirla tale ci vuole fantasia, aggrappata al proprio “impotente potere” ed un apparato burocratico pachidermico ha gestito questo disordine, ha rifondato il nulla.
Una crisi di sistema che si aggrava e diventa insuperabile se ci si limita soltanto ad affrontare alcune emergenze con interventi tampone.
Un ordine neo-liberale sta cambiando rotta per portarci su un iceberg realizzando così un devastante disequilibrio tra l’economia e la democrazia.
Tutti gli “ordini” si sono disciolti: sindacati, partiti, corporazioni e “ corpi intermedi” senza essere in grado di trasformarsi di fronte ai cambiamenti delle nuove forme del lavoro, degli equilibri economici internazionali, del salto tecnologico ( Globalizzazione, finanziarizzazione dell’ECONOMIA ..tecnologia che ha trasformato e trasformerà sempre più la nostra vita )
Se questa è una Crisi di Sistema Epocale dobbiamo agire di conseguenza. Dobbiamo marciare ormai a ritmi forzati verso una fase costituente che realizzi un nuovo ordine repubblicano.
Occorre dare spessore e concretezza , alla luce dei rapporti sociali e delle culture di oggi , alla parte ordinatrice o programmatica della nostra Nuova Carta.
Dobbiamo quindi decidere se la struttura del nostro ordinamento debba essere di tipo federalistico o meno..
Dobbiamo scegliere quale Democrazia dopo la dissoluzione di questi Partiti.
Come abbiamo detto è una “decisione di ordine culturale strategico”…
Il percorso che desideriamo intraprendere vuole essere una “provocazione politico culturale” e non già di “semplice sensibilizzazione culturale”. Questo lavoro opererà in un orizzonte culturale al fine di giungere a creare le condizioni per definire orientamenti politici coerenti.
Siamo consapevoli che porci obiettivi politici implica la condivisione di un orizzonte culturale con un insieme di proposte. Ma siamo più che mai convinti che un orientamento politico debba nascere, con l’esplicitazione di posizioni, da un confronto diretto, in questo momento di grandi cambiamenti, sulle questioni più dirimenti.
Proposte che in questa crisi della politica, della caduta delle categorie politiche del novecento ecc.. non possono che pervenire affrontando i temi irrisolti come” Europa, la sicurezza, le politiche neo-liberali, ma anche la valutazione delle esperienze di un centro-sinistra che non c’è ..
Convinti come siamo della necessità di costruire attraverso una vera fase costituente una alternativa a questo stato di cose chiediamo a quanti ci ascoltano di impegnarsi in tal senso.
Arcipelago
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