(dal sito www.linkiesta.it)- “Fate presto”. Lettera ai parlamentari.
Il 30 settembre 2013, sul sito linkiesta.it, viene pubblicata una lettera aperta ai parlamentari ai quali si chiede di procedere con urgenza alla riforma elettorale, alla legge di stabilità e ai tagli dei costi della politica.
“Caro Deputato, Caro Senatore,
I fatti di questi ultimi giorni rendono chiaro, ancora una volta, che il benessere di tanti italiani dipende dal Vostro coraggio nell’interpretare il mandato parlamentare in piena libertà e con responsabilità.
Come ha scritto lavoce.info, la crisi politica che si è aperta potrebbe produrre un brusco incremento dell’onere di un debito pubblico (che ha ormai superato il 130 per cento del PIL) perché è probabile che nei prossimi giorni le agenzie di rating decidano un ulteriore downgrading che obbligherebbe molte istituzioni finanziarie, sia italiane che estere, a vendere lo stock in loro possesso. Non possiamo infatti dimenticare che nei prossimi nove mesi ci saranno da coprire circa 240 miliardi di titoli di Stato in scadenza. La prospettiva di una spirale della sfiducia sui mercati finanziari rappresenterebbe il collasso del sistema economico e sociale italiano, già duramente provato da cinque anni di crisi.
Per evitare spirali pericolose e dagli esiti imprevedibili prima dell’imminente appuntamento elettorale, crediamo che sia necessario presentarsi agli occhi dell’Europa e del mondo avendo:
1. Definito la Legge di Stabilità con tutto il suo iter di verifica di compatibilità a Bruxelles;
2. Convertito tutti i decreti oggi ancora in itinere;
3. Approvate nuove regole di finanziamento della politica ed una nuova legge elettorale che permetta ai cittadini italiani di scegliere con chiarezza chi dovrà governarli nella prossima legislatura.
Questo pacchetto ci pare il minimo per andare, speriamo presto, al voto con regole chiare e competitive.
Crediamo che questa crisi politica possa essere, come nella sua etimologia, un momento positivo per separare, discernere e giudicare. Crediamo che, oggi più che mai, il discrimine politico non passi tra centrodestra e centrosinistra, così come li abbiamo visti negli ultimi vent’anni, ma tra chi è convinto che si possa e debba uscire dalla crisi costruendo delle forze che si richiamino per intero ai principi fondanti dell’Europa e dell’euro, e chi pensa invece di farne l’ultimo di una serie di capri espiatori che ci hanno distolto dai problemi strutturali della nostra economia aggravandoli.
Abbiamo bisogno di uscire dal tunnel in cui ci siamo cacciati e possiamo farlo solo se Voi, Deputati e Senatori, nella situazione di eccezionale gravità che si è aperta, sceglierete di rimanere comunque saldamente ancorati alla prospettiva europea e all’interesse nazionale nel pieno rispetto delle storie politiche di tutti Voi.”
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