La catastrofe del ceto politico, come la definisce Massimo Cacciari, è conclamata.
La crisi di sistema ha condotto una classe dirigente “senza progetto”, di cui la politica è solo una parte, alla bancarotta.
In presenza di cambiamenti epocali tutto ciò impone di affrontare la crisi del sistema democratico e di un sistema di rappresentanza di origine ottocentesca.
Si tratta di un processo costituente che solo i cittadini possono realizzare per decidere della propria vita, per decidere la politica e le politiche; è ad una “INSORGENZA DEMOCRATICA DEI CITTADINI” che pensiamo!
A chi chiede un futuro e sostiene che “sognare non nuoce” occorre dare risposte intellettualmente più oneste, senza una insostenibile e costante manipolazione della realtà.
E’ un impegno per riscrivere nuove regole del nostro vivere insieme per ridare la parola ai cittadini.
L’iscrizione al raggiungimento della “maggiore età” ed il conseguente “voto” non possono più essere categorie sufficienti ad esprimere “Democrazia”..
Solo l’iscrizione, di volta in volta, ad un PUBBLICO REGISTRO DEGLI ELETTORI ATTIVI da parte dei cittadini che intendono partecipare in modo cosciente e consapevole alla “governance” della “cosa pubblica” potrà garantire il passaggio alla Democrazia del Terzo Millennio.
Sono necessari più poteri di controllo, con un riequilibrio tra i poteri come l’istituto dello “spoil system”, la revocabilità delle cariche, ecc.
Si tratta di un lavoro di lunga durata che dovrà essere fatto anche con gli “enti sociali”; veri portatori di interessi collettivi di persone che fanno politica tutti i giorni ma in politica non sono.
Tutto questo mentre l’economia è allo sbando, una terribile Pandemia viene gestita tra vanità personali e spregio delle istituzioni e misure quali quota 100 e reddito di cittadinanza stanno ad indicare un’azione di governo pressoché inesistente pure caratterizzata da generici, incompleti e perciò imbarazzanti progetti di utilizzo dei fondi europei.
Chiediamo ora a tutti di mettersi in rete e di diventare protagonisti, al fine di riprendersi la politica nel suo significato alto e di abbandonare al proprio destino chi ha amministrato politica ed istituzioni al proprio servizio.
Non è di una “Democrazia decidente” che parliamo ma di una Democrazia che “superi” la differenza tra chi ha il potere e chi invece non ce l’ha, sviluppando sul territorio un confronto informato, acceso e aperto al punto di vista degli altri al fine di liberare conoscenza, produrne di nuova e favorire il cambiamento delle idee lanciandosi in nuovi modelli di sperimentazione democratica.
Che fare?
La svolta neo-liberista, che data dagli anni 70 , con fenomeni come globalizzazione , tecnologia , società liquida ha prodotto lo squilibrio dei poteri con effetti devastanti sul piano alla giustizia sociale e ambientale , effetti sulle relazioni umane e sul rapporto con l’ecosistema.
L’impreparazione globale alla pandemia legata alla privatizzazione della conoscenza è sotto gli occhi di tutti unitamente alla inefficienza se non la latitanza di una qualsiasi cooperazione internazionale.
Un Processo di precarizzazione del lavoro e riduzione in povertà di milioni di persone realizzato con divari tra territori rispetto a salute , scuola e servizi di cura alla persona
E’ L’attenzione alle disuguagliane, modificando i dispositivi che le producono e mettendo al centro del futuro la giustizia sociale ed ambientale la mission per il dopo COVID.
Occorre rovesciare il paradigma rispetto alla crescita; non è la crescita infatti che diminuirà le disuguaglianze ma la giustizia sociale ed ambientale.
Sono quindi gli obiettivi attenti ai territori che daranno vita a strategie di sviluppo delle aree marginalizzate ( aree interne , periferie in testa )
Politiche pubbliche che sviluppino un welfare di comunità e sistemi di economia civile produttiva, con piattaforme digitali collettive dei Comuni che forniscano dati utilizzabili attraverso dispositivi di intelligenza artificiale per migliorare la qualità dei servizi fondamentali e del lavoro che li produce.
Politiche pubbliche ed amministrazioni pubbliche, quindi, competenti e rinnovate.
E’ un intervento che il dopo COVID si svilupperà su tre direttrici, corrispondenti a tre processi di formazione della ricchezza
- un cambiamento tecnologico per la giustizia sociale;
- un equilibrio di potere tra lavoro e chi controlla il capitale;
- un passaggio generazionale più giusto
1) L’accesso alla conoscenza e la trasformazione digitale alla giustizia sociale richiede lo sviluppo di potenzialità cognitive , di studiare, formarsi .. e la nostra proposta di un riequilibrio, nel trattato TRIPs a favore del principio di libero accesso alla conoscenza..
La proposta di creare tre imprese pubbliche europee nella salute e invecchiamento nella trasformazione digitale e nella trasformazione energetica.
E’ necessario individuare missioni strategiche che guidino gli interventi diretti e il coordinamento delle politiche nazionali verso obiettivi sociali e ambientali.
Nel nostro Paese la scuola va sostenuta con un grande programma di contrasto alla povertà educativa e l’Università valorizzando il suo impegno sociale e il ruolo di trasferimento tecnologico alle PMI.
2) un nuovo patto con le imprese per la sua dignità, e per la sua tutela e la partecipazione strategica alle scelte ( e anche in Europa ) Salario minimo quindi e “workers buyout” al fine di consentire alle PMI di evitare le crisi. Imprese pubbliche nazionali , che inserite in un disegno strategico, possono sviluppare iniziativa nei campi energetico, digitale e della mobilità attraverso piattaforme digitali collettive che recuperino la gestione pubblica non solo delle risorse digitali ma dei dati, delle reti , delle applicazioni, degli algoritmi indirizzando così l’accelerazione del cambiamento tecnologico.
Nuove attività, e buoni lavori nei Territori marginalizzati ( aree interne , periferie, città minori, campagne industrializzate, che abbisognano (con una politica moderna ) di servizi di cura e assistenza alle persone , istruzione, intrattenimento , cultura beni alimentari da filiere corte, turismo di prossimità, energia autoprodotta, nuove forme di mobilità flessibile.
Una politica rivolta ai luoghi fondata su strategie territoriali partecipate in aree coese e dotate di tecnostrutture pubbliche.
3) un passaggio generazionale più giusto con un accrescimento delle libertà dei giovani nel costruirsi un percorso di vita e contribuire al futuro del Paese.
Una “eredità universale “ ai diciottenni, progressiva rispetto ai vantaggi ottenuti e accompagnata da servizi abilitanti dall’adolescenza
Unitamente ad una autonomia finanziaria derivante dalla sostituzione delle attuali imposte su successioni e donazioni da “imposte progressive sui vantaggi ricevuti” ( Antony Atkinson ).
L’obiettivo dei giovani sono le competenze, attraverso un ruolo più forte della scuola e Università per vincere la disuguaglianza di istruzione, e battere la povertà educativa che contraddistingue questa fase.
Quanto detto realizzando una rivoluzione operativa nelle pubbliche amministrazioni; una politica rivolta ai “luoghi” che seguendo forti linee guida nazionali sviluppi strategie territoriali partecipate, coese e dotate di tecnostrutture pubbliche , una rigorosa valutazione delle competenze organizzative attraverso una forte partecipazione strategica della società civile.
In primis motivando una dirigenza e in generale tutto il personale con l’inserimento di giovani con competenze disciplinari e organizzative ed una revisione delle norme che hanno sin qui disincentivato la discrezionalità del loro impegno.. (perché …..i Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini singoli e associati per lo svolgimento di attività di interesse generale sulla base del principio di sussidiarietà. “ Costituzione Art. 118 “ ) nonché l’adozione di pratiche amministrative che includano la partecipazione dei cittadini alla valutazione dei risultati ; strumento di monitoraggio civico ( Costituzione Art. 118)
Alessandria 14 Febbraio 2021
Arcipelago
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