(di Carlo Viscardi)-
La situazione che si è venuta a creare ha alcune analogie con i primi anni Novanta: una profonda crisi economica (sei semestri consecutivi con crescita negativa) e una generale delegittimazione dei partiti anche a causa dell’intollerabile livello di corruzione ma soprattutto una presa di coscienza dei cittadini di questo paese per una volontà di contare, per un… “riprendersi” la politica.
L’ingresso in parlamento di circa cento attivisti del Movimento 5 Stelle altererà in modo decisivo e non prevedibile la dinamica interna delle istituzioni e queste circostanze rendono complicate le previsioni.
Il sistema quindi è entrato in una nuova e più pericolosa fase di transizione; con nuovi attori che cercano di rimpiazzare quelli vecchi, instaurando una diversa logica dialettica e competitiva.
L’ipotesi che si ritorni alle urne è tutt’altro che infondata e può essere preceduta da un governo tecnico-centrista che faccia appello a discutibili esigenze di responsabilità e di provvedimenti urgenti.
La partita elettorale è una tappa di un generale ricambio del sistema politico italiano.
Per queste ragioni il percorso da noi iniziato ha ancora più “ senso” : la ricostruzione della democrazia nel nostro paese. E non intendiamo soltanto la revisione di uno strumento come la indecente legge elettorale.
Noi dobbiamo considerare infatti questo come l’anno zero della democrazia.
Immaginiamo per un attimo di dover ricostruire la rappresentanza….la democrazia…nel nostro paese.
Il cambiamento dovrà essere opera dei singoli cittadini che se ne assumono responsabilmente l’onere.
Con questo obiettivo il nostro impegno sarà ancora più importante.
Presupposto/premessa è la forbice della disuguaglianza che è andata crescendo a dismisura in questi ultimi anni ….l’uguaglianza deve essere quindi il nostro faro guida.
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