-di Claudio Landi – da www.immoderati.it
Che faranno i Grünen, apripista tedeschi dei Verdi progressisti, liberali e pro-europei dell’UE? Gli ultimi sondaggi nella Repubblica Federale li vedono alla pari nelle intenzioni di voto alla CDU della Cancelliera Angela Merkel. Potremo avere addirittura una Cancelliera verde prossimamente, e sicuramente la prospettiva di una coalizione CDU-Grünen (i liberali della FDP non sono indispensabili ormai) diventa plausibile con i Grünen non come attore ‘secondario’ ma come soggetto paritario del blocco democristiano-conservatore.
Al di là dei motivi di questa ascesa tumultuosa dei Verdi in Germania e in tanti altri paesi europei rimane la domanda iniziale: che faranno i Grünen a questo punto per l’Europa? Sono una forza fortemente pro-europea; ma sono anche molto ‘rigorosi’. Per capirlo è interessante leggere alcune interviste e pezzi che sono usciti domenica scorsa sui principali giornali italiani: in particolare l’intervista di una delle leader dei Grünen, Annalena Baerbock, co-presidente del partito.
Tre sono i punti che secondo noi è intrigante sottolineare: in primo luogo, la prospettiva dell’Unione Europea. Richiamandosi alla prima Comunità europea del carbone e dell’acciaio, la CECA, dove per mettere assieme le nazioni protagoniste di due guerre mondiali sul suolo europeo, i sei paesi decisero di puntare sull’industria del carbone e dell’acciaio da mettere ‘in comune’ a livello istituzionale. Assieme, a dirla tutta, dell’atomo, con l’Euratom. La leader Grünen propone, seguendo la medesima via, di mettersi assieme in un ambito specifico ma importantissimo e centrale per lo sviluppo capitalistico prossimo venturo, una Unione per la Difesa del Clima. Il che vuol dire agende europee, investimenti per lo sviluppo sostenibile, ricerca e innovazioni tecnologiche e imprenditoriali, rivoluzione sociale.
Poi la leader Grünen fa riferimento a due concetti della cultura moderna tedesca molto interessanti per capire che cosa essi vogliono veramente. Il primo è l’economia sociale di mercato, ‘che deve essere al servizio delle persone’, dice. L’economia sociale di mercato è un importante modello ideologico che potrebbe cementare politicamente il nucleo dell’Europa unita e che l’Europa potrebbe proporre al resto del mondo, diventando in tal modo l’identità ideologica dell’Unione in generale e dell’eurozona in particolare.
Insomma da un lato, la leader Grünen propone un’agenda politica per lo sviluppo di nuovo conio; dall’altro lato evoca un’identità ideologica che sostenga il nuovo contratto sociale per gli europei. Cerchiamo di interpretare le cose a nostro modo, a questo punto: l’attuale crisi delle democrazie occidentali avanzate è in primissimo luogo crisi delle classi medie. Per affrontarla appare indispensabile elaborare una nuova identità ideologica e un nuovo compromesso sociale che consentano il riemergere e la messa in sicurezza delle classi medie, magari di rinnovate classi medie più istruite e meglio attrezzate per la prossima globalizzazione: lo sviluppo sostenibile con il sistema di istruzione, gli investimenti per la rivoluzione ‘verde’, i sostegni e le reti di protezione per i ceti che devono cambiare logiche, attività, modi di organizzazione, possono essere gli strumenti per questa nuova identità ideologica e per questo nuovo compromesso sociale. Ciò, per funzionare bene, però deve avvenire ad un livello allargato come l’Europa unita, e deve essere implementato con adeguate politiche ‘non convenzionali’, politiche fiscali e politiche commerciali. E servono pure nuove e adeguate reti di protezione sociale, poiché la ‘rivoluzione verde’ comporta cambiamenti e quindi potenziali nuove insicurezze sociali, che devono essere governate bene. Fin qui la nostra libera interpretazione.
Insomma la leader Grünen propone da un lato l’agenda per l’Unione della difesa del clima e politiche sociali, dall’altro lato l’identità ideologica europea incentrata sull’economia sociale di mercato. Sostenuto dalla Heimat Europa. La rievocazione della Heimat Europa da parte dei Grünen è molto interessante da diversi punti di vista: si potrebbe dire che i Grünen propongono un ‘sovranismo’ europeo, anzi europeista, liberale e riformista in senso ecologista (NB: Attenzione, la leader verde chiede all’Italia di osservare le regole condivise dell’eurozona)! L’Europa di Angela Merkel si avvia a diventare l’Europa di Annalena Baerbock?
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